Nella
giornata di ieri, abbiamo inviato al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio le
nostre osservazioni in merito al procedimento di VIA (ID 3123 VIP dell’08/09/2015) dell’istante Brundisium Srl in merito alla realizzazione di un “Deposito costiero di idrocarburi con annesso terminale di carico prospiciente la banchina di Costa Morena, nel porto medio di Brindisi”.
Per la stesura di queste Osservazioni ci siamo avvalsi della consulenza del prof. dott. Francesco Magno, geologo e consulente ambientale. Al netto delle osservazioni normative e progettuali, per la cui lettura alleghiamo il documento completo (clicca qui), ci pare opportuno sottolineare quello che, a nostro avviso, sta alla base dell'assurdità di questo insediamento, la mancanza di buon senso.
Per la stesura di queste Osservazioni ci siamo avvalsi della consulenza del prof. dott. Francesco Magno, geologo e consulente ambientale. Al netto delle osservazioni normative e progettuali, per la cui lettura alleghiamo il documento completo (clicca qui), ci pare opportuno sottolineare quello che, a nostro avviso, sta alla base dell'assurdità di questo insediamento, la mancanza di buon senso.
Continuiamo ad assistere, come
in un incubo, al costante ripetersi di un copione i cui effetti nefasti
ben conosciamo. Con tutta la buona volontà non riusciamo a capire come
ancora oggi, non si sia compreso a pieno, per mala fede o per pura e
semplice incapacità, che questi insediamenti hanno ampiamente dimostrato
di non apportare nessun beneficio al territorio, anzi, l'unico "dono"
che portano in dote, è la sistematica castrazione di uno sviluppo nuovo,
differente in una parola sostenibile. Questo modo di intendere lo
sviluppo del territorio non è più tollerabile, abbiamo già troppe volte,
dal petrolchimico a Cerano - per citare i più eclatanti - subito la
costruzione di impianti che hanno tutti sistematicamente disatteso le
finte promesse di benessere e prosperità diffusa. Oggi ad oltre
cinquant'anni dall'inizio dell'era industriale a Brindisi, bisogna fare
un bilancio, che risulta essere fallimentare sotto tutti i punti di
vista. Brindisi è satura, non si può più continuare ad aggiungere nulla,
bisogna iniziare a togliere, ad eliminare progressivamente tutti questi
impianti e provvedere alle bonifica, in maniera sistematica e con una
chiara programmazione per un nuovo tipo di economia, che punti decisa
alla valorizzazione del territorio, delle sue tipicità e che investa
sulle peculiarità che fanno di questa terra un posto meraviglioso.
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