29 ottobre 2017

MANIFESTAZIONE A CERANO, L'UNIONE DI UN TERRITORIO CONTRO LA LOGICA DEI MEGA IMPIANTI



Contrada Cerano 28 ottobre 2017.
In tanti hanno partecipato alla manifestazione per sostenere la battaglia per la chiusura della centrale della morte. Perché, sebbene si parli di una uscita dal carbone entro il 2030 è necessario che istituzioni e politica inizino a lavorare già da oggi e non delegare a chi verrà dopo di loro. Avere una visione almeno a 30 anni e non a dopodomani, questo deve avere la politica che si propone di governare questo territorio.
In qualsiasi altra parte del mondo un impianto come quello Enel di Cerano, responsabile di un disastro sanitario e ambientale che è sotto agli occhi di tutti e certificato da numerose evidenze scientifiche, sarebbe stato chiuso senza se e senza ma. Perché al primo posto ci devono essere il diritto alla vita e alla salute e poi solo dopo quello del lavoro e della produzione, non il contrario! 


Tante associazioni ma anche gli agricoltori con i loro trattori, che hanno portato la loro diretta testimonianza dei danni subiti dalla costruzione della centrale ad oggi, abitanti di una terra fertile che non hanno più fonti di sostentamento. Cittadini di Brindisi anche loro, ma totalmente dimenticati e lasciati al proprio destino. Cittadini brindisini che hanno visto morire il loro lavoro e il loro futuro nel silenzio totale di tutti i sindaci e i rappresentanti politici che si sono avvicendati in questi 30 anni.


Ma il sostegno alla manifestazione va oltre il problema locale, i tanti cittadini presenti hanno vissuto la giornata come occasione di confronto con tanti interventi per dire basta a decisioni calate dall’alto, insieme nell’unico intento di salvaguardare i territori e difendersi dai continui soprusi che li danneggiano.
Una protesta simbolica quindi che va oltre la richiesta di chiusura di un impianto altamente inquinante, una protesta forte ed estesa di un ampio territorio che punta l’indice verso un modello di sviluppo imposto e fallimentare, un modello che si basa sulle grandi opere, sui mega impianti che hanno portato solo gravi crisi dal punto di vista sanitario, calpestando le economie tipiche del nostro territorio e anche la sua dignità.
Insieme per mostrare l’altra faccia della Puglia, quella che diventa preda di interessi economici che generano profitto solo per pochi, che non rispetta l’autodeterminazione delle comunità locali e viola ogni principio di democrazia.
Da questa unione oggi possiamo ripartire.

Hanno aderito:
Associazione Renata Fonte Lecce, Associazione L’ambiente che vogliamo di San Pancrazio, CSV Salento, ISDE Massafra, ISDE Taranto, ISDE Lecce, ISDE Salento, Forum Terzo Settore Lecce, SOS Costa Salento, Partecipazione e cambiamento Taranto, Mesagne Bene Comune, Cobas, Andare Oltre San Pietro Vernotico, Andare Oltre Salento, Associazione Albero della Vita San Pietro Vernotico, Associazione Malachianta Salento, Coordinamento Popolo degli ulivi, Associazione Salute Pubblica, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, Associazione Vite inquinate, Peacelink, Associazione No COLACEM, Unione degli Studenti Brindisi, Associazione Genitori Tarantini, Associazione Tutta la mia città Taranto, Meetup Brindisi 5 Stelle, Meetup Leverano 5 Stelle, Meetup Cittadini in movimento Cellino, Movimento No Tap, movimento No Tav, Comitato No Tap provinciale Brindisi.

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