Il movimento No al carbone aderisce alla mobilitazione indetta dalla CGIL per giovedì 5 giugno, perchè si ritiene giusta e necessaria una
protesta che rivendichi il diritto dei cittadini di conoscere il proprio
stato di salute.
A Brindisi si muore e ci si ammala di più
rispetto ad altre zone d'Italia, ma in assenza di dati scientifici e
indagini epidemiologiche, non si può dimostrare una correlazione diretta
con le emissioni inquinanti di grossi impianti, come la centrale Enel di Cerano o il Petrolchimico.
I dati in possesso ad oggi sono pochi e male aggiornati ma non per
questo non allarmanti. Nel registro tumori (fermo al 2001) si legge che
l’incidenza per linfoma di Hodgkin in provincia di Brindisi supera sia
la media nazionale, sia i valori medi del registro tumori dell’Italia
Meridionale.
A Brindisi c'è un aumento di incidenza per leucemia mieloide nelle donne del 75% rispetto alle medie nazionali dello stesso periodo e il numero delle esenzioni ticket 048, attribuite per patologie neoplastiche maligne e tumori di comportamento incerto nella provincia di Brindisi, aumenta del 118 % in dieci anni (1998-2008).
Siamo di fronte ad un allarme sanitario oppure no? Perchè la ASL non rende pubblici i dati degli ultimi 5 anni? Perchè si bloccano i gruppi e i tavoli di lavoro?
Dove sono finiti i 25mila euro stanziati dal Comune di Brindisi nel 2012, per la nomina di un addetto alla rilevazione dati?
Oggi più che mai Brindisi ha bisogno di sapere, ha bisogno di certificare il suo stato di salute attraverso una seria indagine epidemiologica e se ci sono delle resistenze alla produzione di questi dati, da parte di apparati o persone sarebbe opportuno che la magistratura inizi ad accertarne le responsabilità.
A Brindisi c'è un aumento di incidenza per leucemia mieloide nelle donne del 75% rispetto alle medie nazionali dello stesso periodo e il numero delle esenzioni ticket 048, attribuite per patologie neoplastiche maligne e tumori di comportamento incerto nella provincia di Brindisi, aumenta del 118 % in dieci anni (1998-2008).
Siamo di fronte ad un allarme sanitario oppure no? Perchè la ASL non rende pubblici i dati degli ultimi 5 anni? Perchè si bloccano i gruppi e i tavoli di lavoro?
Dove sono finiti i 25mila euro stanziati dal Comune di Brindisi nel 2012, per la nomina di un addetto alla rilevazione dati?
Oggi più che mai Brindisi ha bisogno di sapere, ha bisogno di certificare il suo stato di salute attraverso una seria indagine epidemiologica e se ci sono delle resistenze alla produzione di questi dati, da parte di apparati o persone sarebbe opportuno che la magistratura inizi ad accertarne le responsabilità.
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