21 febbraio 2015

S.APOLLINARE - BARBANENTE: "QUESTO PROGETTO DI BANCHINAMENTO E' ASSURDO."

Giovedì 19 febbraio finalmente si è concretizzato l’incontro con l’assessore regionale Angela Barbanente a cui avevamo chiesto un confronto diretto per discutere del progetto di cementificazione della spiaggia di S.Apollinare e la realizzazione di banchine di attracco per traghetti ro-ro.

Per ribadire la nostra totale contrarietà a tale progetto, ci siamo presentati muniti di tutta la documentazione e le notizie già raccolte nel dossier recentemente pubblicato sul blog No al Carbone (vedi link), le vecchie foto e quelle più recenti scattate durante le nostre iniziative di pulizia e riscoperta di quel luogo, gli articoli inerenti la vicenda ecc. 


L’esposizione della questione S.Apollinare e delle motivazioni sull’assurdità del progetto ha trovato piena condivisione da parte dell’assessore regionale, promotrice tra l’altro, di un Piano Paesaggistico Regionale con cui la Puglia si dota, prima regione in Italia, di uno strumento importantissimo proprio per la tutela e la valorizzazione del paesaggio, e nei cui passaggi e intendimenti abbiamo ritrovato tutte le motivazioni che ci fanno guardare ad un futuro totalmente differente per il nostro territorio e in questo caso al destino della storica spiaggia di S.Apollinare . 

Piantina alla mano è stato facile capire che quegli attracchi, se proprio necessari, potrebbero essere trovati altrove (Colmata Capobianco o area ex Edipower di prossima dismissione), e come "non ha senso" l'idea di costruire in quel punto di pregio nuovi moli che ne deturperebbero il paesaggio. La spiaggia di Sant’Apollinare situata nel porto medio e adiacente al Parco Archeologico di Punta delle Terrare, ha ancora oggi un grande fascino ma è soffocata da due orribili muri che impediscono una visuale fantastica dell’intera città, del porto, del monumento al marinaio, delle colonne romane e dei due castelli; in nessun altro punto della città si può godere della stessa prospettiva.

Ma come mai allora questo progetto è riuscito a superare i vari iter senza alcun ostacolo? 

Sicuramente tra le cause, a detta della stessa Barbanente due motivi fondamentali:  
il primo un Piano Regolatore Portuale anacronistico che considera tutta quella zona del porto come “industriale”, accanto ad un Piano Regolatore Generale anch’esso molto datato e che non si integra con quello portuale come sarebbe naturale per una città come Brindisi in cui il porto fa parte della città stessa, ne è l’essenza, la storia, il cuore pulsante, l’ingresso che accoglie chiunque arrivi dal mare come un abbraccio sicuro. 

Il secondo un’Autorità Portuale che guarda al porto solo in base alle sue esigenze logistiche ignorando la volontà della cittadinanza i cui rappresentanti istituzionali probabilmente non hanno abbastanza forza o coraggio di far valere una differente visione, più rispettosa dell’identità e dell’importanza che il porto e S.Apollinare rappresentano per i brindisini.
 
Condividiamo l’espressione dell’assessore Barbanente che ha definito “assurdo” il banchinamento e, come lei stessa ha auspicato, riteniamo che S.Apollinare potrebbe diventare un “progetto pilota” proprio in attuazione al nuovo Piano Paesaggistico Regionale e che con le grandi potenzialità che ha l’intera zona (Punta delle Terrare, capannone ex Montecatini, Terminal crociere) può diventare il luogo in cui, col recupero e la valorizzazione, tanti progetti (qualcuno già in embrione) potrebbero creare lavoro e attrattiva turistica. 

Salvare S.Apollinare è l’inizio di un nuovo modo 
di guardare a questa città, alla sua storia 
e alle sue radici, alla sua bellezza e a un futuro differente da quello che ci è stato imposto 
negli ultimi 50 anni. 

Il nostro incontro alla Regione è stato il primo di una serie di confronti con i rappresentanti dei vari enti coinvolti ma le nostre iniziative continueranno finchè non vedremo ritirato o annullato quel progetto di cementificazione. Siamo certi che i brindisini sapranno sostenere questa battaglia, rivendicando il diritto a proteggere uno dei luoghi che da sempre è nel cuore e nel ricordo di tutti, anche indirettamente (attraverso i racconti dei propri genitori) ma che invece di essere soffocato dal cemento può diventare un primo passo per uno scatto d’orgoglio e di rivalsa per questa città.

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