In merito alle puntualizzazioni al nostro comunicato (leggi qui),
fatte dal Presidente della Regata Brindisi-Corfù Teo Titi, ci sembra
doveroso fare delle riflessioni.
In primis e per sgombrare sin da subito ogni tipo di facile strumentalizzazione, la nostra posizione critica sugli sponsor, non si traduce in un attacco alla regata, anzi, proprio perché riteniamo la vela uno sport nobile e pulito non possiamo assolutamente permettere che questo evento, ispirato a valori altissimi, venga infangato dalla presenza di quelle multinazionali che, nel proprio DNA, non hanno neanche un cromosoma che risponda alla parola etica.
Pertanto la nostra critica non è rivolta alla regata in quanto tale, ma alla sua organizzazione, che invece di lavorare alacremente per tentare di coinvolgere le piccole realtà imprenditoriali sane del territorio, ha trovato molto più semplice e comodo accettare o, come dice il Presidente Teo Titi, addirittura richiedere la sponsorizzazione a queste aziende nemiche del territorio e del suo sviluppo sostenibile.
Se poi si vuole far passare il concetto che,
citando testualmente: “Le sponsorizzazioni che le aziende ed i grandi
gruppi industriali erogano a supporto dello sport nel territorio,
rientrano in un concetto di responsabilità sociale che comprende
certamente anche i temi della tutela dell’ambiente e della salute, oltre
che della garanzia di lavoro e sviluppo”; allora capiamo quanto
distorto sia il messaggio che si vuole veicolare e quanto poco onesto
intellettualmente sia far divenire addirittura benefattrici, aziende che
rappresentano il fallimento di un sistema che con la responsabilità
sociale non hanno nulla a che vedere.
Ricordiamo agli organizzatori che per rimanere coerenti ai sani principi della vela, quelli che vengono insegnati agli allievi di questo nobile sport, si deve essere coerenti anche nelle scelte.
Ci pare di pessimo gusto veicolare la promozione del territorio attraverso queste aziende che non lo rispettano e anzi lo tengono in ostaggio. A tal proposito è utile notare che Enel è a tutt'oggi sotto processo proprio per imbrattamento delle colture e di dispersione di polveri di carbone su ettari ed ettari di campi agricoli.
Per quanto riguarda TAP invece ci basta citare quello che è successo l’anno scorso alla Notte della Taranta, non certo un evento minore, quando TAP aveva tentato di allungare i tentacoli su questa manifestazione, ma ci fu una sollevazione popolare in tutto il Basso Salento contro questa sponsorizzazione messa in atto solo per becera propaganda.
Perché a Brindisi dovremmo accettare ciò che a Lecce e provincia, ma anche a Taranto – vedi il ritiro della sponsorizzazione di Total, Shell, e Mitsui dal Palio - hanno bollato come inaccettabili?
Questa regata è dei
brindisini e della città, suggeriamo per tanto all’organizzazione di
dimostrare le proprie capacità nel coinvolgere il territorio, invece di
fare la questua a chi della castrazione di una comunità ne ha fatto
motivo di vita.
Ricordiamo infine a Teo Titi le parole del suo predecessore Livio Georgevich: "la vela costa meno della palestra e non ci sono spese particolari per l'organizzazione dell'evento".
Ricordiamo infine a Teo Titi le parole del suo predecessore Livio Georgevich: "la vela costa meno della palestra e non ci sono spese particolari per l'organizzazione dell'evento".
Nessun commento:
Posta un commento