Le bellezze e le risorse di una città (e del suo interland) possono
essere rovinate con una decisione di dieci persone in una stanza, una semplice
firma che certifica la falsa idea di democrazia che abbiamo. Ma la testa delle
persone, a volte, ha bisogno di altro.
Che a Brindisi e dintorni non si respiri borotalco è ormai
noto, così come è noto che sempre più raramente si muoia di vecchiaia. Tempo
fa, in una presentazione del mio libro un signore aveva visto la maglietta
"No al Carbone" che avevo indossato sul palco. Dopo un breve scambio
di battute sulla serata, mi aveva confidato di avere il fratello titolare di un'impresa
funebre e che ogni tanto gli dava una mano. Soprattutto negli ultimi sei mesi avevano
avuto tanti, troppi funerali di under 60. Parliamo di Mesagne.
Oltre a queste esperienze molto dirette, c'è una cosa che
non si può bloccare quando si è in dieci persone in una stanza e si deve
decidere per centomila: i sensi delle persone. Occhi per vedere polvere nera
sulle terrazze e nuvole di smog, naso per respirarle.
E allora come fare? Non basta più una firma. Servono soldi,
tantissimi soldi.
Il primo modo per stendere il tappeto è quello dei posti di
lavoro in una terra che faticava, poi toccava allargare il tappeto fino ai
comuni (non sia mai che un sindaco osi denunciare quello che facciamo) foraggiando
bilanci sempre bisognosi di liquidità e alla fine occorreva agire sul
territorio.
Se state pensando a poli ospedalieri, iniziative per l'abbattimento
dell'inquinamento e investimenti in ricerca, questo è un momento buono per
chiudere l'articolo che state leggendo e mettere su un video della campagna
pubblicitaria #guerrieri (arrivati a questo punto si può credere a qualsiasi
cosa).
Se invece pensate che sotto questo tappeto doveva andare il
silenzio delle persone, possiamo fare un passo avanti. Perché non tutti sono
amministratori e non tutti lavorano nel polo industriale, ci sono anche gli
altri. Da qui, parte la piccola pioggia di finanziamenti per ogni starnuto:
feste patronali, concerti, sagre, rassegne teatrali, mostre, fino ad arrivare allo
sport.
Capito il gioco? Divertitevi e sognate, avete sulla testa un
grosso tappeto che vi protegge.
Guai a tirarlo dalla parte sbagliata perché la domanda che
vi faremo è molto semplice: se noi ce ne andiamo voi come farete?
Qualcuno potrebbe considerarlo un ricatto, infatti a Taranto
è di questo che si parla ora, ma alcuni potrebbero far notare che una squadra
di basket non riscatta l'orgoglio che una città sta via via perdendo, magari
quello lo può fare un forte polo turistico che attrae gente e culture diverse o
eccellenze agricole. Anche qui credo sia superfluo parlare del divieto di coltivazione
(!) che pende su numerosi terreni.
Parlando di energia che verrebbe a mancare, qui la
situazione sfocia nel grottesco. È notizia di pochi giorni fa: il fotovoltaico
del brindisino non è come ci avevano raccontato. Troppi impianti sono oggetto
di inchieste che vedono coinvolti imprenditori che fanno "cartello" tra
loro in barba alle leggi concorrenziali, mafia cinese e locale e chi più ne ha
più ne metta. Se il fotovoltaico ha avuto questa aggressione criminale,
figuriamoci il resto. D'altronde alcuni processi e diversi gruppi ambientalisti
stanno giorno dopo giorno scoprendo le magagne che il tappeto doveva coprire.
Dovevamo essere portati a credere di non essere autosufficienti
dal punto di vista energetico, in Italia parlare di autosufficienza è
blasfemia, meglio continuare a stendere tappeti su tappeti comprando il
silenzio e arricchendo i soliti noti.
Ma realtà non troppo diverse dalla nostra, in paesi che ragionano
in modo unito senza zone sacrificabili e da mungere come il sud Italia,
l'autosufficienza è la prassi senza tralasciare il fatto che ambiente e salute
devono viaggiare a braccetto.
Adesso che avete finito di leggere l'articolo provate a pensare:
"come posso bucare questo tappeto?".
Se non vi viene nessuna idea o, peggio, non lo vedete come
un problema da risolvere, conviene accettare una cosa.
Avete un prezzo, nemmeno così elevato.
Per non morire di ignavia.
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