Martedì scorso durante un incontro pubblico tenutosi presso l’aula consiliare di Trepuzzi sul tema TAP e
Cerano, il sindaco di Squinzano, esponendo la sua posizione, ha citato una
delibera in cui si esprime un parere favorevole a TAP purchè serva a convertire
a gas la centrale Federico II di Cerano.
La nostra risposta, che ha poi dato vita al dibattito, è stata che l’ ipotesi finora scartata da Enel perchè ritenuta dall'azienda irrealizzabile dal punto di vista economico e strutturale, poteva da anni e può ancora essere attuata fin da subito con l'utilizzo del gasdotto Snam già presente a Brindisi.
Quindi in merito alla nota dal consigliere regionale Blasi pubblicata su Brundisium.net vorremmo precisare che a scartare a priori la possibilità di l’utilizzo del gas è l’Enel e non il movimento No al carbone.
La nostra risposta, che ha poi dato vita al dibattito, è stata che l’ ipotesi finora scartata da Enel perchè ritenuta dall'azienda irrealizzabile dal punto di vista economico e strutturale, poteva da anni e può ancora essere attuata fin da subito con l'utilizzo del gasdotto Snam già presente a Brindisi.
Quindi in merito alla nota dal consigliere regionale Blasi pubblicata su Brundisium.net vorremmo precisare che a scartare a priori la possibilità di l’utilizzo del gas è l’Enel e non il movimento No al carbone.
Come
ricordato poi dal Sig. Blasi, siamo proprietari di 5 azioni Enel e per anni la nostra richiesta inascoltata è
stata quella di ridurre drasticamente l'uso del carbone, fino alla sua completa
eliminazione, sostituendolo con il gas fino alla dismissione della centrale. Ma
negli ultimi mesi ci è apparso sempre più chiaro
che nel contesto attuale (vedi dati del 2012 sull'eccesso di potenza e di
produzione elettrica) e viste le posizioni di Enel, sia possibile e preferibile
pensare da subito ad un programma di graduale dismissione, senza più passare
dall'ipotesi di conversione a gas, che rischia di diventare solo un pretesto
per realizzare il gasdotto Tap (magari passando da Brindisi) e prolungare a
tempo indefinito la presenza dell'impianto di Cerano. Per questo chiediamo di
anticipare il più possibile la chiusura del ciclo di vita della centrale e di
favorire la produzione di energia diffusa e da fonti rinnovabili, a basso
impatto ambientale e ad alta intensità di lavoro.
Sorvolando,
sulle tempistiche e le opportunità, che hanno spinto il Sindaco di Brindisi
(PD), a chiedere ad Enel la costruzione di un palazzetto alla vigilia di un
monotematico sull’energia atteso da troppi anni a Brindisi, attendiamo che il
24 e 31 gennaio, la politica locale e regionale, inizi finalmente ad alzare la
testa, smettendo la costante genuflessione al cospetto di Enel.
La
speranza è quella di veder prendere decisioni sostanziali sul futuro di
Brindisi, in quanto, l’impatto sanitario ed ambientale che da decenni il polo
chimico e quello energetico “vomitano” sul territorio ed i suoi cittadini sono
da troppo tempo insostenibili.
Di questo vorremmo sentir parlare il sig. Blasi, di togliere e non di aggiungere, e lo vorremmo veder battagliare sulla chiusura e sulle bonifiche di vecchi impianti, sull’abbattimento drastico delle quantità di carbone bruciato, iniziando a programmare seriamente l’uscita definitiva non solo del carbone ma da tutte le fonti fossili. Sono sfide ed obiettivi che il nostro movimento sente di dover proporre e che vorremmo vedere portare avanti dalla politica.
L'altra sera nel corso dell' incontro a Trepuzzi al quale Blasi si riferisce, autorevoli colleghi del suo stesso partito, si sono dichiarati totalmente contrari al progetto Tap.
Come del resto ha già fatto il Consiglio Comunale di Brindisi.
A questo punto ci chiediamo chi tra noi e Blasi ha le idee confuse. Ci chiediamo se Blasi é a conoscenza, per esempio, che in Puglia si registra un surplus di produzione di energia elettrica dell 83.5% , che in soldoni vuol dire che si produce quasi il doppio di quello che si consuma.
Chiediamo quindi un impegno serio e non strumentale verso un reale cambio di rotta nelle politiche energetiche ed ambientali sul nostro territorio e altrove. A questo proposito continueremo a seguire e sostenere le proposte e le iniziative che vanno nella direzione di un ridimensionamento del polo energetico Brindisino e della eliminazione del carbone, come faremo anche in occasione del consiglio comunale monotematico i prossimi 24 e 31 gennaio.
Di questo vorremmo sentir parlare il sig. Blasi, di togliere e non di aggiungere, e lo vorremmo veder battagliare sulla chiusura e sulle bonifiche di vecchi impianti, sull’abbattimento drastico delle quantità di carbone bruciato, iniziando a programmare seriamente l’uscita definitiva non solo del carbone ma da tutte le fonti fossili. Sono sfide ed obiettivi che il nostro movimento sente di dover proporre e che vorremmo vedere portare avanti dalla politica.
L'altra sera nel corso dell' incontro a Trepuzzi al quale Blasi si riferisce, autorevoli colleghi del suo stesso partito, si sono dichiarati totalmente contrari al progetto Tap.
Come del resto ha già fatto il Consiglio Comunale di Brindisi.
A questo punto ci chiediamo chi tra noi e Blasi ha le idee confuse. Ci chiediamo se Blasi é a conoscenza, per esempio, che in Puglia si registra un surplus di produzione di energia elettrica dell 83.5% , che in soldoni vuol dire che si produce quasi il doppio di quello che si consuma.
Chiediamo quindi un impegno serio e non strumentale verso un reale cambio di rotta nelle politiche energetiche ed ambientali sul nostro territorio e altrove. A questo proposito continueremo a seguire e sostenere le proposte e le iniziative che vanno nella direzione di un ridimensionamento del polo energetico Brindisino e della eliminazione del carbone, come faremo anche in occasione del consiglio comunale monotematico i prossimi 24 e 31 gennaio.
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