4 giugno 2015

SALUTE PUBBLICA : REGATA BRINDISI-CORFÙ, MAIN SPONSOR E CONTRADDIZIONI INSOSTENIBILI.

Il Circolo della Vela di Brindisi, anche per quest'anno, organizza quella che è diventata una delle più importanti regate del Mediterraneo: la Brindisi-Corfù.
Il 2015 è un anno importante. Gli organizzatori e la città intera festeggiano, infatti, i trent'anni di questa iniziativa.
Come si sostiene finanziariamente e organizzativamente la regata?
 
La regata si sostiene con il contributo dell'Autorità Portuale e del Comune di Brindisi nonché della cospicua tassa di iscrizione richiesta ai partecipanti. Un ulteriore sostegno arriva da un progetto di cooperazione europea, finalizzato ala promozione della carta europea del turismo sostenibile.
Inoltre, il Circolo della Vela per aiutare i naviganti ha stretto una collaborazione con un Istituto del CNR e con il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), che supporteranno i naviganti con le previsioni meteo.
Infine, il Circolo della Vela promuove associazioni impegnate nel sociale e cioè Telethon e l'Associazione Nazionale Tumori.
Il quadro fin qui abbozzato sfoggia indubbiamente colori pastello, di quelli rassicuranti. La figura, tuttavia, si tinge di nero quando, scorrendo la lista dei main sponsor, si scorge la parola ENEL. Sorvolando su TAP come new entry, che meriterebbe un capitolo a parte con numerosi interrogativi circa il suo approdo in città, è inevitabile rimarcare le contraddizioni in cui sono caduti gli organizzatori della regata.
Il Circolo della Vela stringe una collaborazione con chi fa ricerca sui cambiamenti climatici. Ma lo sanno gli amici del Circolo che Enel-Brindisi è la prima industria italiana per emissioni in atmosfera (oltre 12.200.000 tonnellate nel 2012) di CO2, per l'appunto un gas clima alterante?
Ottimo, quanto meno nelle intenzioni e nel titolo, il progetto europeo sul turismo sostenibile. Ma cosa ci trovano di sostenibile gli amici del Circolo nella produzione di energia elettrica mediante il carbone? Quella è una produzione che non si può sostenere per almeno tre motivi:
1)     per i danni già arrecati al territorio dalla costruzione del nastro trasportatore, un vero e proprio scempio di natura paesaggistica e idrogeologica;
2)     per la continua emissione in atmosfera e in acqua di sostanze, oltre quelle clima-alteranti, note e certificate per i danni che arrecano alla salute umana e degli ecosistemi;
3)     per le modalità di smaltimento delle ceneri di carbone, oggetto più volte di inchieste da parte della magistratura.
L'ultima e non meno importante contraddizione è il sostegno ad una associazione che assiste i malati di tumore.
La domanda che rivolgiamo agli organizzatori è, dunque, la seguente: perché avete dato la possibilità ad Enel di alterare questa bellissima iniziativa?
Per queste nostre certezze, unite a forti perplessità, aderiamo alla campagna No Dirty Sponsor promossa dal movimento No al Carbone Brindisi.

Brindisi, 4 giugno 2015
COMUNICATO STAMPA SALUTE PUBBLICA

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