COBAS: GLI OPERAI DI BRINDISI NORD CHE SIANO TRASFERITI A CERANO.
Comunicato stampa
Il Sindacato Cobas del Lavoro Privato ha raccolto in questi giorni le
proteste di numerosi lavoratori di Brindisi Nord per alcune
considerazioni fatte dal “Comitato energia, ambiente e territorio”
avvenute con la quasi contemporanea assemblea realizzata da una
organizzazione sindacale sul tema delle nuove assunzioni all’Enel che
secondo noi sta creando illusioni lavorative in centinaia di giovani
diplomati brindisini.
Il Comitato afferma sui giornali di parlare
seriamente del futuro di Edipower “….. evitando la solita tarantella del
trasferimento dei lavoratori a Cerano…”
Come si può parlare in
questi termini quando i lavoratori di Brindisi Nord sono sparsi in giro
per tutta l’Italia nelle altre centrali Edipower e la cassa
integrazione respinta nel 2005 è dietro l’angolo.
Tutti sanno
della estrema difficoltà attuativa del nuovo progetto presentato da A2A e
dei possibili tempi lunghissimi , con risposte che alla fine possono
anche essere negative.
Il nuovo piano industriale presentato da A2A è
un vero e proprio piano dei rifiuti ,infatti questo aspetto viaggia su
autorizzazioni diverse da quello per la produzione di energia elettrica.
Ricordiamo che i lavoratori della Centrale di Brindisi Nord erano dell’Enel , in quanto vecchia proprietaria dell’impianto.
Con il decreto D’Alema del 4 Agosto 1999 si avvia la privatizzazione
dell’Enel che ha portato allo sconquasso di tutto il settore eletrico.
Una Enel ridotta ad indebitarsi per miliardi di euro con l’acquisto di
bidoni all’estero di centrali nucleari e convenzionali tenute assieme
con lo scotch .
In nome di un libero mercato che ha lasciato spazio
solo alla speculazione, vedi il settore delle rinnovabili con i
ghiotti incentivi .
Oggi ci troviamo nella situazione di una
offerta di energia quasi il doppio di quella richiesta dal mercato , con
tantissime centrali ferme specialmente a gas metano.
Un processo di
privatizzazione ben sostenuto allora dalle organizzazioni sindacali che
attualmente respingono qualsiasi tentativo di passaggio a Cerano di
questi lavoratori.
Molti lavoratori ricordano le infuocate assemblee
di Brindisi Nord che hanno sempre reclamato il passaggio a Brindisi Sud
,così come è scritto nella convenzione del 1996.
Ognuno è libero di
realizzare quello che vuole ,ma è innegabile che l’assemblea promossa
giovedì scorso presso una sede sindacale è diventata nei fatti per
molti la possibilità del contatto giusto per un posto di lavoro .
Tutto questo avviene mentre l’Enel ha cancellato da anni quella
clausola che prevedeva l’obbligo delle assunzioni dal territorio
brindisino .
I risultati sono sotto gli occhi di tutti a Cerano
proprio con le decine e decine di assunzioni proveniente da fuori
provincia .
Il Sindacato Cobas riconferma pienamente la richiesta
del trasferimento a Cerano dei lavoratori di Brindisi Nord , l’avvio
immediato dello smantellamento dei gruppi 1 e 2 di Brindisi Nord ,la
realizzazione con intervento governativo di una cassa integrazione
speciale per tutti i lavoratori in crisi nella zona industriale ,
l’avvio delle bonifiche che preveda la ricollocazione dei lavoratori in
crisi ,la possibilità di nuovi progetti produttivi, vigilanza sulle
assunzioni fatte dall’industria aeronautica .
Il Sindacato Cobas inoltre invita a partecipare allo sciopero nazionale del 18 Ottobre a Roma .
Brindisi 13.10.2013
Per il Cobas del Lavoro Privato Roberto Aprile
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