Venerdì
13 dicembre, a Brindisi presso Palazzo Nervegna, SalutePubblica ha
organizzato un seminario sul tema "L'utilità sociale della
epidemiologia". Relatore è stato Valerio Gennaro, medico oncologo ed
epidemiologo dell'Istituto Tumori di Genova.
L'incontro si è
tenuto in un momento in cui ampi settori della società, soprattutto in
città come Brindisi dove è elevata la percezione dei rischi ambientali,
richiedono un intervento degli epidemiologi. Il 29 novembre, infatti, il
Consiglio Comunale di Brindisi ha approvato un finanziamento per la
conduzione di una indagine epidemiologica, richiesta da oltre 10mila
cittadini, attraverso una petizione tenutasi l'anno scorso. Pochi giorni
dopo, anche la Giunta Regionale pugliese ha assunto una decisione
simile stanziando dei fondi per uno studio da svolgersi a Brindisi.
Quello promosso da Salute Pubblica è stato, dunque, un incontro su un
tema molto attuale e, allo stesso tempo, di utilità per quanti, non
addetti ai lavori, volevano comprendere dalla voce diretta di un
professionista del settore cosa si intenda per indagine epidemiologica e
quante diverse indagini di questo tipo sia possibile realizzare.
Valerio Gennaro ha chiarito che l'indagine epidemiologica non è la
semplice statistica degli eventi sanitari. Essa, infatti, richiede
l'identificazione preliminare delle popolazioni più esposte a forme di
inquinamento sia in ambiente di vita e sia in ambiente lavorativo. Ha,
inoltre, chiarito come spesso si analizzino i tumori che, tuttavia,
costituiscono il 30% delle cause di morte di possibile origine
ambientale, trascurando il restante 70% delle cause, quali per esempio
le malattie respiratorie e cardiovascolari, che, come insegna
l'esperienza di Taranto, rappresentano una quota assolutamente non
trascurabile di malattie associate all'inquinamento.
L'epidemiologo genovese ha evidenziato come in certi casi si presentino
dati che riguardano
l'intera popolazione di una città come
apparentemente privi di informazioni utili alla salvaguardia della
salute pubblica. Ciò accade in quanto il dato, apparentemente normale, è
il frutto di una media tra le condizioni di salute di quella parte
della popolazione che sta male, perché più esposta alle nocività, e le
condizioni di salute di quella parte della popolazione che, al
contrario, è meno esposta alle nocività, e ne è dunque meno afflitta. Vi
sono poi studi che prendono in considerazione un solo agente nocivo,
quando invece è nota la moltitudine di sostanze dannose che rendono
insalubri gli ambienti di vita e di lavoro.
Valerio Gennaro ha
ricordato come in Italia si destinano molte poche risorse
all'epidemiologia ed alla prevenzione. Ciò si traduce in ritardi, come
nel caso di Brindisi, nell'acquisire utili informazioni sullo stato di
salute delle popolazioni.
Se si destinassero le risorse necessarie,
i dati di un registro tumori potrebbero essere aggiornati ad anni
recentissimi. Esiste poi una mole di dati sanitari nelle nostre ASL, i
dati correnti sui ricoveri, le esenzioni ticket, la mortalità, i
certificati di assistenza al parto, le invalidità, l'abortività, gli
accessi ai pronto soccorso, che se opportunamente integrati darebbero in
tempi molto rapidi risposte sullo stato di salute della popolazione.
L'epidemiologo ha, infine, esposto la propria ricerca sui lavoratori
del petrolchimico di Porto Marghera. Ricerca che ha evidenziato la
presenza di decine di casi di decessi in più tra i gruppi di operai più
esposti al CVM. A tal proposito, è stato chiesto al prof. Giorgio
Assennato, presente all'incontro, di riprendere lo studio di coorte dei
lavoratori del petrolchimico di Brindisi e di procedere ad una rianalisi
nell'ambito delle attività del nuovo Centro Ambiente e Salute istituito
dalla Regione Puglia a Taranto.
Come gli individui vengono
esaminati dal proprio medico che rilascia un referto individuale, così
le popolazioni hanno diritto ad essere indagate dall'epidemiologo che
rilascerà il suo "referto epidemiologico" aggiornabile periodicamente.
Perché non farlo anche da noi?
Brindisi, 15 dicembre 2013
COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE SALUTE PUBBLICA
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