9 dicembre 2013

NO AL CARBONE NAZIONALE ALLA CONSULTAZIONE DEL MINISTRO ORLANDO.

Oggi alcuni rappresentanti del  Coordinamento Nazionale No al carbone parteciperanno ad una consultazione pubblica in cui il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando  presenterà  la bozza di Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Un documento nato da un processo avviato nel 2012 e che ha visto la il coinvolgimento di rappresentanti sia del mondo accademico e scientifico, sia delle amministrazioni centrali e locali. 
Nei prossimi giorni seguirà un nostro comunicato stampa con il resoconto e le nostre considerazioni sul documento.  Intanto ci presentiamo a questo con la convinzione che “ la vera possibilità per evitare pericolosi cambiamenti climatici è LASCIARE LA MAGGIOR PARTE DELLE RISERVE FOSSILI SOTTO TERRA."


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“Anche le centrali elettriche più efficienti emettono per unità di elettricità più di 15 volte la quantità di CO2 emessa dagli impianti di energia rinnovabile e più del doppio degli impianti a gas più efficienti. E’ fuorviante parlare di “alta efficienza delle tecnologie di riduzione delle emissioni dalla combustione del carbone” a meno che gli impianti non siano dotati di sistemi per la cattura e lo stoccaggio della CO2 (CCS - Carbon Capture Storage)”.

E’ l’attacco della Posizione sottoscritta dai principali scienziati impegnati nelle scienze del clima e dell’energia in risposta al recente tentativo di spacciare la capacità di riduzione delle emissioni come una soluzione al problema dei cambiamenti climatici. “L’unica possibilità per le centrali a carbone di essere parte del futuro processo di decarbonizzazione passa attraverso la dotazione di sistemi di CCS. Solo in questo caso infatti gli impianti possono produrre meno CO2 di quelli a gas ed essere pertanto considerati “low carbon technology”.

E' quanto previsto anche dalla nuova direttiva ambientale 2010/75/UE che entrerà in vigore nel 2016 ma che porta già in sè gli escamotage per la sua disapplicazione.

“Ma la vera possibilità per evitare pericolosi cambiamenti climatici è LASCIARE LA MAGGIOR PARTE DELLE RISERVE FOSSILI SOTTO TERRA. Questo è particolarmente vero – continuano gli scienziati – per le centrali di produzione di energia elettrica. Il carbone è il combustibile fossile che più facilmente può essere sostituito con alternative vicine a zero emissioni, mentre i combustibili liquidi per l’autotrazione sono più difficile da rimpiazzare.”

“Costruire nuove centrali a carbone prive di sistemi di CCS prolunga il periodo in cui i paesi continueranno ad immettere CO2 in atmosfera, posto che ogni centrale a carbone ha una vita media tra i 40 e i 50 anni”. 
Vita media di 40/50 anni? Magari! In Italia la situazione può solo essere peggiore posto che autorizziamo vecchie caffettiere sbullonate di oltre 50 anni spacciandole (Enel) per “rispettose delle MTD”.

Secondo gli scienziati “l’elettricità da fonti rinnovabili è diventata economicamente vantaggiosa nella maggior parte del mondo. Quando vengono considerati i costi per la salute e quelli dei danni provocati dai cambiamenti climatici l’energia da fonte rinnovabile è più economica di quella da fonti fossili, incluso il carbone”.

“Molte istituzioni finanziarie hanno introdotto recentemente politiche di limitazione deifinanziamenti per le centrali a carbone a circostanze particolari … La Cina ha vietato la costruzione di nuove centrali in tre provincie costiere riducendo la proporzione del mix energetico. Tali politiche sono buoni esempi di ciò che è richiesto per imboccare il sentiero dei 2°C. I governi e le istituzioni finanziarie pubbliche e private devono aumentare il loro sostegno alle tecnologie a emissioni zero e smettere di finanziare l’ulteriore espansione del carbone”.                                                

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