22 marzo 2014

PRESIDIO DISCARICA FORMICA: SI REVOCHI LA DETERMINA REGIONALE ED IL PARERE FAVOREVOLE DEL COMUNE DI BRINDISI.

Foto di Mario Carlucci
“Il consiglio comunale di San Vito dei Normanni, riunitosi ieri pomeriggio in seduta monotematica, ha votato in modo unanime contro il progetto di ampliamento della discarica Formica e ha chiesto con forza la revoca della determina regionale con la quale si autorizza la riapertura di questa bomba ecologica.” 
Queste le parole del sindaco Alberto Magli ai microfoni del presidio organizzato dal Comitato Rifiuti Zero davanti ai cancelli della discarica Formica Ambiente. Presidio organizzato a meno di 24 ore di distanza dalla bomba esplosa nell’auto dell’assessore all’ambiente Gianvito Ingletti, nella  tarda serata di venerdì.  Che sia stato un atto direttamente riconducibile al consiglio comunale svoltosi poche ore prima è ipotesi ancora da verificare, di certo però non è difficile immaginare che dietro a queste vicende di Autigno e Formica ci siano, come del resto in altre zone d’Italia con problematiche analoghe,  i classici intrecci tra potere  politico, economico, industriale e criminale.
 

Foto di Mario Carlucci
“Formica Ambiente è attenta e sensibile alle problematiche ambientali,  avendo fatto di questa la sua principale attività aziendale” . Si legge questo all’Articolo 22 del codice etico di Formica Ambiente srl , un’azienda talmente attenta e sensibile che nel marzo del 2009 i carabinieri del Comando per la Tutela dell’Ambiente sequestrarono gli impianti e procedettero ad una decina di arresti tra produttori, intermediari, trasportatori e gestori di impianti.  Nei fatti la discarica, gestita da Vincenzo Fiorillo, organizzava attraverso espedienti di ogni tipo, lo smaltimento di rifiuti speciali, senza il rispetto di alcuna normativa, tutti  rifiuti tossico-nocivi  molto pericolosi, provenienti da tutta Italia, per la maggior parte da Treviso.
Nel 2012 la sezione penale del tribunale di Brindisi dispone l’attività di gestione della discarica sotto il controllo dell’amministratore giudiziario affinché si provveda  alla messa in sicurezza dell’area con la bonifiche e la raccolta del percolato.
Oggi la società Formica Ambiente ha richiesto  la nuova Aia per rientrare in esercizio, presentando un nuovo progetto all’attenzione degli enti locali che prevede un ampliamento della discarica, che con l’area già esistente arriverebbe a 1.500.000 metri cubi.  L’ufficio Ambiente del Comune di Brindisi sulla base di questa documentazione ha espresso parere favole al rilascio delle autorizzazioni il 10 settembre 2013.
 
“Ieri al consiglio comunale, continua Alberto Magli,  il sindaco di Brindisi non è stato presente ma chiederò con forza, sostenuto dal consiglio e dai rappresentanti territoriali, la revoca del parere favorevole del comune di Brindisi dato attraverso il settore Ambiente il 10 settembre dello scorso anno.”
“Credo che questo sia un passaggio importantissimo per questa battaglia, dopodiché ci impegneremo  a interessare tutti i comuni della provincia di Brindisi, perché questa non  è una battaglia di Brindisi e dei brindisini, ma è una battaglia del territorio perché in queste vicende  non ci sono confini. La provincia ha già dato moltissimo in termini di ambiente : la chimica, le due centrali di brindisi e adesso i rifiuti, ecco perché noi continueremo queste battaglie politiche e anche  giudiziarie con un possibile ricorso al TAR. Ma anche interessando direttamente  lo stesso giudice penale che oggi gestisce questa discarica e che ha dato l’assenso alla riapertura, chiedendogli  di rivedere questa sua posizione.
E’ evidente,conclude il sindaco di San Vito, che abbiamo tutti la responsabilità di cercare di coinvolgere tante più persone, oggi siamo tanti ma dobbiamo essere molti di più , quindi da questo punto di vista credo che il tam tam  che ognuno di noi debba fare sia quello di interessare tanta gente perché solo interessando molta gente si può vincere questa battaglia.” 
Il presidio si è concluso con  la proposta di un presidio a Bari presso il palazzo della Regione. 

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