21 novembre 2012

“LA CENTRALE ENEL TRAVOLGE LA GIUNTA”

Niente paura, nessun allarmismo, è successo oltre vent’anni addietro, quando era in ballo l’avvio di una delle Centrali a carbone più potenti d’Europa. Correva l’anno 1989, in cui venne stipulata una delle convenzioni storiche con l’ENEL, allora Azienda completamente di Stato. Un atto, oggi, addirittura contenuto nello splendido “Documento Programmatico Preliminare” al nuovo Piano Regolatore, consultabile sul web al sito www.sistcartinfo.it. Allora, interessi così grossi non avrebbero potuto che scatenare un putiferio giudiziario in cui “tecnici e amministratori” , è leggibile nell’articolo sotto stante datato 14 novembre 1989, restarono coinvolti. A parte la vergogna dei reati ipotizzati e le numerose persone interessate, sconvolge leggere la frase seguente:
“... il Sindaco si impegnava a rilasciare all’Ente Elettrico Nazionale la Concessione Edilizia in sanatoria per la Centrale in costruzione a Cerano.”


  
E’ davvero assurdo constatare che lo Stato italiano, per realizzare una sua opera di interesse pubblico, sia giunto alla necessità di sanare una centrale termoelettrica come fosse una villetta abusiva realizzata sulla battigia. Così come altrettanto assurdo è immaginare che per interessi personali, ad ogni livello, dal voler permanere Amministratore all’ambire a divenire Dirigente, si possa arrivare a condizionare lo sviluppo di un territorio ferendo gravemente l’economia agricola e turistica ed esponendo la popolazione a rischi acclarati per la salute.
Invece è proprio questo che è accaduto, ed è ipotizzabile continui ad accadere, considerata l’attitudine dei governi a realizzare impianti pericolosi di interesse nazionale, diciamo così, sottovalutando la volontà dei cittadini e strumentalizzando, attraverso il sindacato, migliaia di lavoratori costretti a vivere con la perenne promessa di lavoro ovvero un contratto a tempo ben determinato. Dal sito del Settore Urbanistica sopra citato, le importanti parole di apertura della “sezione informazioni” .
Non di questo è fatta una città, ma di relazioni tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato...Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee di una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale...
(Italo Calvino, da “Le città invisibili”)
 



La storia è fondamentale per capire chi siamo, da dove proveniamo, dove stiamo andando e dove invece sia auspicabile andare. La storia contemporanea insegna, almeno da queste parti, che ogni atto denominato “convenzione” sia stato stipulato col fine ultimo di fare l’interesse della gente. E, comunque, come per esempio accade per le fatidiche “Valutazioni di Impatto Ambientale”, qualora la forma contenga copiose prescrizioni e impegni, la sostanza li riduce all’osso per il morso di pochi cani randagi. Quindi, alternativa meno impegnativa, meglio glissare sul tema convenzioni, lasciando scorrere tutto secondo la solita volontà piovuta dall’alto di una nazione incapace di guidare un popolo verso un progresso condiviso.
www.pierpaolopetrosillo.blogspot.com

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