ANCORA SVERSAMENTI NEL TERRENO, ANCORA IMBRATTAMENTI FIRMATI ENELKILLER.
A seguito delle abbondanti piogge dei giorni scorsi, un tratto del nastro trasportatore della Federico II si è completamente allagato tanto che l'azienda ha pensato bene di provvedere con l'ausilio di idrovore allo svuotamento riversando l'acqua contaminata dal carbone nel fiume Grande e nei terreni circostanti.
Oggi pomeriggio ci siamo recati presso la torre di smistamento allagata, dove la ditta incaricata da Enel, l'Ecologica srl, si apprestava a rimuovere le attrezzature avendo ricevuto il blocco da parte dell'Arpa e dei carabinieri del Noe. Sul posto, per le verifiche sono arrivati il
Pm. Iolanda Chimienti e il direttore dell'Agenzia regionale per
l'Ambiente, Giorgio Assennato. Se le indagini dovessero confermare lo
sversamento illecito si presenterebbe il rischio serio che la Procura disponga il
sequestro del nastro, che inevitabilmente determinerebbe la paralisi delle attività
della centrale Federico II.
Le
indagini di Arpa e Procura sono partite dall'esposto
di un proprietario di uno terreni circostanti la centrale,
il cui nome compare nell'elenco delle parti civili che si sono
costituite nel processo appena iniziato contro Enel. "Quello di sversare nel canale le acque
raccolte con le idrovore dal nastro, è certamente stato un
atteggiamento improvvido - dichiara Assennnato - visto che le trincee
del nastro stesso non sono a tenuta stagna, quindi le acque sono
certamente entrate in contatto col carbone, rimanendone contaminate.
Siamo intervenuti questa mattina alle tre - spiega direttore dell'Arpa
- subito dopo la segnalazione di un cittadino, per cogliere
l'eventuale illecito sul fatto. Così è stato. Adesso la Procura è in
possesso di tutti gli elementi utili per fare le due valutazioni".
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