14 gennaio 2013

PROCESSO ENEL, ACCERTATO IL DANNO AMBIENTALE

ore 11, inizia la terza udienza del processo Enel e stavolta siamo tutti all'interno dell'aula benchè obbligati dalle forze dell'ordine ad abbottonarci e tirare su le zip affinchè non siano visibili le maglie nac indossate sotto le giacche! 

Appena iniziata e l'udienza è già sospesa per 30 min. causa il provvedimento d'urgenza da parte di Vendola che non avendo potuto convocare la giunta perché venisse adottata una decisione collegiale, ha firmato l'atto di conferimento dell'incarico all'avvocato Marcello Falcone, il quale ha richiesto la costituzione di parte civile per conto dell'ente regionale. 
Il collegio difensivo degli imputati ha rigettato subito la richiesta in quanto carente di legittimazione: è da mesi che si parla di questo processo e la Regione avrebbe avuto tutto il tempo necessario per una richiesta da sottoporre al vaglio dell'intero esecutivo.


Il secondo colpo di scena in aula sono state le dichiarazioni del giudice che sovvertendo tutte le premesse che gli avvocati dell'Enel avevano fatto all'avvio della seconda udienza del 7 gennaio, ha dichiarato: "la grande quantità di polveri sversate e la vasta area territoriale compromessa ed interessata non può non essere considerata come DANNO AMBIENTALE".  

Vengono ammesse nel processo le richieste di Provincia e Comune di Brindisi oltre che quelle del comune di Torchiarolo e San Pietro V.co. , non viene accettata invece la richiesta del comune di Trepuzzi. Tra le associazioni riconosciute parti civili ci sono Greenpeace, Legambiente, Medicina Democratica e Salute Pubblica, mentre per i No al carbone nessun appunto è stato mosso in ordine alla costituzione di parte civile, ad esclusione della tardività della costituzione del comitato avvenuta nel novembre 2012, che però è sufficiente ad escludere il movimento dal processo. Eravamo coscienti fin dall'inizio delle nostre difficolta avviando la campagna "Siamo tutti parte offesa" insieme a due associazioni a noi molto vicine quali Medicina Democratica e Salute Pubblica che oggi sono nel processo, quindi per noi oggi non c'è nessuna delusione e non faremo nessun passo indietro.  
I nostri obiettivi restano gli stessi: l'accertamento dei reati ambientali e il disastro colposo; il sequesto del carbonile, che ricordiamo ancora oggi, in questo momento è fonte di reato e responsabilità di Enel. Non solo dei dirigenti ma proprio dell'ENEL che subito i due avvocati  Palmisano e Casamassima di Medicina Democratica e Salute Pubblica hanno chiesto di citare in giudizio per i danni. 
La partita è appena iniziata, si tornerà in aula il 29 aprile prossimo.


Il testo integrale dell'ordinanza della terza udienza del processo Enel.  
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