ENEL: I CRIMINI E L'ARROGANZA.
E’ bastato un acquazzone per smascherare l’ennesimo crimine di Enel ai danni del nostro territorio e della nostra salute.
La vicenda dell’allagamento del nastro trasportatore della centrale
Enel di Cerano e lo sversamento di acqua mista a carbone nel canale e
nei terreni ( pratica assimilabile allo smaltimento illecito di rifiuti)
è il perfetto paradigma dell’arroganza di Enel che crede, senza
vergogna, di poter disporre di questo territorio come fosse una servitù.
Se da un lato, rinfranca sapere del tempestivo intervento della
magistratura, del Noe e dell’Arpa per fermare questo ennesimo scempio,
dall’altro esprimiamo la nostra preoccupazione per una pratica che con
ogni probabilità è stata ripetuta più volte nel corso di questi anni atteso
che il nastro non è esattamente un’opera recente e che quello di
venerdì non è stato il primo nubifragio vissuto da questo territorio.
Desta perplessità l’atteggiamento dell’Arpa, che come ha dichiarato il
direttore regionale Assennato, ha effettuato unicamente un sopralluogo
senza procedere a campionamenti di alcun tipo: la competenza è
dell’Ispra ma trattandosi di una vera e propria emergenza (come
testimonia il blocco immediato delle idrovore da parte della
magistratura) l’Arpa poteva e doveva procedere all'analisi delle acque
reflue.
Respingiamo con forza il tentativo di Enel di spostare
l’attenzione sul rischio del mancato approvviggionamento della centrale e
sulle ripercussioni sui lavoratori, è un tentativo intollerabile di
giustificare un’azione indegna che ci auguriamo non trovi sponde nella
politica e nel sindacato: la tutela della salute è per la nostra
Costituzione ”diritto fondamentale dell’individuo e interesse della
collettività” .
Vogliamo chiarezza su questa vicenda, in tempi
rapidi: non è più tempo di silenzi e comportamenti omertosi, la
magistratura sta compiendo il proprio dovere, la politica faccia
altrettanto.
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