"Sì alle bonifiche, No alla sanatoria per gli inquinatori"
Il decreto "Competitività e tutela ambientale" ora in Parlamento è
una sanatoria per chi ha inquinato. Altro che "chi inquina paga".
Sostanzialmente si demanda tutto al
privato in un vero e proprio "far west" dove a rimetterci sono solo le
comunità che vivono nelle migliaia di luoghi inquinati del paese.
A partire da venerdì 11 luglio il
decreto sarà in discussione al Senato. E' dunque urgente fare pressione
su tutte le senatrici e i senatori affinchè si adoperino modificare
radicalmente tali norme.
Per questo proponiamo di scrivere da subito alle/ai senatrici/ori (in allegato l'indirizzario email).
Per questo proponiamo di scrivere da subito alle/ai senatrici/ori (in allegato l'indirizzario email).
FORUM ITALIANO MOVIMENTI PER L'ACQUA
COORDINAMENTO COMITATO SITI CONTAMINATI
RETE STOP BIOCIDIO LAZIO/ABRUZZO
COORDINAMENTO COMITATO SITI CONTAMINATI
RETE STOP BIOCIDIO LAZIO/ABRUZZO
Oggetto: Decreto "Competitività e tutela ambientale": Sì alle bonifiche, No alla sanatoria per gli inquinatori
"Gentile Senatrice/ore,
"Gentile Senatrice/ore,
Le scrivo in merito al Decreto 91/2014 ora in discussione in Parlamento.
Partito con il
positivo intento di semplificare le farraginose procedure delineate dal
Testo Unico dell'Ambiente (D.lgs.152/2006) si è trasformato in un vero e
proprio invito a nascondere la polvere inquinata sotto il tappeto.
Infatti, con
tale decreto, dal punto di vista sanitario e giudiziario, si perderebbe
la sicurezza sul reale stato di contaminazione a cui sono stati esposti
magari per decenni i cittadini. La popolazione che vive in un'area
inquinata (ma anche i ricercatori che devono valutare l'esposizione ad
inquinanti e le eventuali conseguenze) dovranno basarsi sui dati dei
privati per capire se sono stati esposti a pericoli per la salute!
Inoltre, una
volta avvenuta la bonifica faranno fede solo i dati “autocertificati”
dei privati. Ma viene spontaneo chiedersi: quale privato, quale
multinazionale autocertificherà mai l'esistenza di uno stato di
inquinamento per il quale potrebbe essere chiamata a rispondere per
danni nelle aule dei tribunali?
Per queste ragioni Le chiedo di intervenire in sede di conversione in legge al fine di superare le criticità che evidenziamo:
- sulla trasparenza e informazione dei cittadini durante il procedimento;
- sulla
definizione di criteri minimi rispetto ai dati di partenza necessari per
redigere il progetto di bonifica e il piano di caratterizzazione;
- sull'incredibile innalzamento dei limiti di legge per la contaminazione nelle aree militari;
- sulla certificazione a campione di questi dati di contaminazione di partenza da parte delle agenzie regionali;
- sulla modifica del criterio del silenzio/assenso per l'approvazione dei piani di caratterizzazione.
Solo in questo
contesto potrebbe giustificarsi un intervento per semplificare le
procedure, intervento che così come configurato ad oggi nel Decreto
91/2014 si tradurrebbe in una potenziale sanatoria regalata agli
inquinatori contraria al principio "Chi inquina paga".
La ringrazio in anticipo per la disponibilità.
Io sottoscritta/o."
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