La LILT, Lega Italiana per la lotta contro i tumori, prende una posizione forte e decisa contro la realizzazione del gasdotto, producendo due documenti scientifici che dimostrerebbero un incremento dell’incidenza dei tumori sulla popolazione connessa di questa opera. In questa presa di posizione la LILT lancia anche un monito nei confronti di enti istituzioni pubbliche, affinché dicano No al Tap e rifiutino le sponsorizzazioni.
«TAP ha scelto una strategia – quella di sponsorizzare eventi e manifestazioni
della tradizione e della cultura – decisamente discutibile sotto il profilo etico che può e deve rivelarsi un cattivo investimento perché non fa i conti con l’alto e diffuso dissenso che proviene dal basso, dalla popolazione, dai giovani genitori, dai tecnici indipendenti e da tanti altri che guardano al di là delle compensazioni monetarie e dei contributi economici dal respiro breve.
della tradizione e della cultura – decisamente discutibile sotto il profilo etico che può e deve rivelarsi un cattivo investimento perché non fa i conti con l’alto e diffuso dissenso che proviene dal basso, dalla popolazione, dai giovani genitori, dai tecnici indipendenti e da tanti altri che guardano al di là delle compensazioni monetarie e dei contributi economici dal respiro breve.
La Salute del territorio e delle popolazioni che lo vivono non è in vendita!
Come Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori della provincia di Lecce abbiamo stilato due documenti scientifici per spiegare le ragioni che ricacciano e rispediscono al mittente il gasdotto. Di ulteriori pressioni in atmosfera il Salento non ne ha bisogno come allertano i dati epidemiologici aggiornati circa la mortalità per tumore, connessa con la qualità della matrice ambientale “aria”.
Il monitoraggio del tasso grezzo dei decessi per tumore al polmone nella popolazione maschile e femminile della provincia di Lecce, nell’arco temporale dal 1990 al 2011, mostra un continuo trend di crescita. Cosa altro occorre per fermare questo inopportuno disegno di aggravamento della Salute delle Persone e dell’Ambiente? Senza contare l’autorevolezza di altri studiosi ed esperti tecnici che sono entrati nel merito degli aspetti energetici, economici e d’ impatto ambientale del progetto evidenziando carenze, incompletezze e insostenibilità. Tutti insieme ribadiamo un netto e sovrano “NO” a TAP.
La finanza che sostiene il progetto e la politica favorevole alla sua realizzazione non pensino di comprare le coscienze di migliaia di persone che da anni, con civiltà e con scienza, manifestano le ragioni del dissenso e del rifiuto verso il gasdotto. Ancor più si vergognino i comitati feste, le cooperative dei pescatori e quanti sono sul libro paga TAP che cedono e svendono le tradizioni, le professioni e il futuro del Salento. Non ci sono giustificazioni, neppure quelle connesse con la precarietà lavorativa, i mancati guadagni, gli irrisori contributi assegnati dalle Istituzioni. Non sono i sondaggi TAP a causare i problemi e i disservizi ma dicendo sì a TAP oggi, i problemi di domani e di dopodomani saranno maggiori e ancora più gravi.
Non ci saranno allora ristori e compensazioni, per chi si ammala, per chi perde il lavoro perché inconciliabile con l’osceno gasdotto, per i riconoscimenti balneari diventati ricordi di un passato andato, per l’agricoltura compromessa e per quello che i rischi di una tale opera potrebbero innescare. Perché di incidenti mortali con disastri ambientali nel mondo ne sono accaduti, tanto sulla terraferma e tanto nelle profondità marine. Il principio di precauzione dovrebbe prevalere e far da monito perché di dissesti e di tragedie l’Italia è campione. Basta barattare l’incolumità di tanti per gli interessi e i profitti di potenti e di collusi.
Di strategico c’è solo il volere delle popolazioni locali che, se davvero informate, usano buon senso e avvedutezza per scegliere la vita. Cosa che dimostrano chiedendo a gran voce e ottenendo le bonifiche delle aree devastate e contaminate dalle scorie e dai rifiuti tombati di insediamenti industriali rivelatisi centrali di malattie e di morte; quando protestano e si oppongono a progetti faraonici per inutili infrastrutture di sicuro scempio e di stravolgimento del territorio; quando esigono dalle Istituzioni controlli, rilievi e monitoraggi per evitare altri crimini e altri sfruttamenti ambientali.
Il prezzo in salute pagato dalla gente salentina, di ogni età e a prescindere dagli stili di vita, è altissimo e destinato ad aggravarsi per i tanti decenni nei quali lassismi, tornaconti e latitanze hanno permesso avvelenamenti e contaminazioni i cui effetti sono registrati, con tutta evidenza, dai dati di malattia che non hanno eguali nell’intero Paese.
LILT, la cui missione è l’informazione e l’educazione alla prevenzione primaria non può esaurire i suoi interventi parlando solo di abitudini e di stili di vita individuali perché è accertato che sono i guasti ambientali e le matrici biologiche alterate e compromesse ad avere il peso maggiore nel concausare molte delle malattie delle società avanzate, tumori compresi. E ancora, purtroppo, si avrà a osservare nel Salento trend di crescita per mortalità e per incidenza perché trattasi di patologie dalla genesi lenta che si evidenzia negli organismi viventi solo dopo anni di esposizione, di accumulo e di interferenza.
Un forte richiamo, allora, alle Istituzioni e ai governanti saggi affinché diano forza alla posizione di dissenso e di rifiuto del gasdotto espressa dalla gente, che per altro rappresentano, dichiarando inequivocabilmente e coralmente NO TAP.
Ai singoli e alle realtà sociali l’appello a rifiutare risarcimenti e ristori offerti da TAP, denaro macchiato dalla prepotenza e dalla presunzione che tutto ha un prezzo.
Il valore della Salute è assoluto e va posto come aspetto centrale e prioritario alla base di qualsiasi scelta politica ed economica. La responsabilità di tutelare il benessere della collettività passa attraverso la sensibilità e l’attenzione della comunità civile stessa e delle Istituzioni; se queste si fanno distrarre da lusinghe di profitto e da facili guadagni allora
non è solo l’ambiente territoriale a perdere ma l’intera possibilità di sopravvivenza del sistema umano».
(a cura di Marcello Greco)
La
LILT, Lega Italiana per la lotta contro i tumori, prende una posizione
forte e decisa contro la realizzazione del gasdotto, producendo due
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forte e decisa contro la realizzazione del gasdotto, producendo due
documenti scientifici che dimostrerebbero un incremento dell’incidenza
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