21 luglio 2014

RIPRENDIAMOCI SANT'APOLLINARE

Hanno progettato la distruzione di un altro posto "storico" di questa città, un posto che evoca l'immagine di un popolo padrone dei suoi luoghi. 
Un' Autorità portuale, amica del carbone e del cemento, che col benestare di Comune e Regione decide, ancora una volta, solo in base alle proprie priorità. Il progetto prevede una "connessione con le banchine di costa Morena Ovest, realizzando così un'unica cinta doganale”, come se questa fosse una questione urgente e indispensabile, come se in un porto già così tanto cementificato non ci possano essere altri attracchi  utilizzabili.


Abbiamo sempre detto che il porto dovrebbe tornare alla città e invece l'Autorità portuale continua a decidere altro. Dobbiamo rassegnarci e poi lamentarci, a cosa avvenuta, rimpiangendo ciò che non si è fatto?  O possiamo fare ancora qualcosa? Ci stanno scippando da sotto il naso un altro pezzo di storia e di porto nell'indifferenza più totale. 
Ma quella è ancora la nostra storica spiaggia! E' sporca e in abbandono ma non per questo va coperta di cemento. Abbiamo tutti visto le tante bellissime foto di S.Apollinare nel periodo del suo splendore ma purtroppo in tanti le guardano e pensano solo "che bei tempi”, e non, "in cambio di cosa abbiamo perso tutto questo?” 

E non parliamo solo di una bella spiaggia, ma della serenità e dell'armonia che queste foto trasmettono. Di una comunità forse con meno denaro ma più "ricca", innamorata della sua terra e in simbiosi con essa, che riusciva a coniugare cultura contadina e marinara e proprio in questa spiaggia, con le gare in agosto dei melloni prodotti, ne incorniciava il connubio. Era come festeggiare ciò che di bello, buono e gioioso la natura e il lavoro dell'uomo nel suo rispetto riuscivano a scambiarsi. Proviamo a guardare quella zona immaginando che quella spiaggia può tornare a vivere.  E’ accanto ad un parco archeologico (Punta delle Terrare) che bisogna tutelare e valorizzare. C’è la vecchia villa Skirmunt. Fu il primo luogo abitato di Brindisi ed è il luogo dove la romana Brundusium soleva celebrare le Feriae Augusti.
Ma certamente con la cementificazione questa storia andrebbe perduta. Difendere Sant'Apollinare , con quello che ha rappresentato e che è ancora vivo nel ricordo di tanti brindisini, può essere il "risveglio". 

Quella spiaggia va salvata, va pensato un progetto per valorizzare tutta la zona e restituirla alla città e ai turisti che potrebbero da lì godere della bellissima vista del castello. Si potrebbe ricostruire il vecchio pontile, far attraccare battelli che portino la gente a visitare il sito archeologico, e poi il castello. Ed ancora il vicino capannone ex Montecatini, splendido esempio di archeologia industriale e possibile centro fieristico e di servizi. Si potrebbero fare tante cose riprendendo i fili spezzati 50 anni fa, smettendo di accettare tutto come un qualcosa di ineluttabile. Quanti altri pezzi di Brindisi dobbiamo ancora vedere distrutti? Che futuro ci aspetta se continuano a cancellare il nostro passato e le nostre radici? Non si può accettare quest’altro affronto, quest’altra violenza al nostro territorio, alla nostra cultura e alla nostra storia.


Ecco perchè oggi la pulizia di quel pezzo di spiaggia con la collaborazione dell' associazione Rinascita Civica, oltre ad essere un atto fisico e concreto è stato soprattutto un gesto simbolico. Bisogna iniziare a "ripulirsi" da chi prende delle decisioni sulle nostre teste senza alcun rispetto, togliendoci la nostra terra, i nostri spazii, per destinarli agli usi industriali o militari.

"Riprendiamoci Sant’Apollinare", riprendiamoci la nostra storia, le nostre radici, torniamo ad essere protagonisti del nostro futuro.

                               

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