Le emissioni di mercurio delle centrali stanno avvelenando il mondo.
Un nuovo studio dimostra che il mercurio emesso nell'atmosfera entra nella catena alimentare.
Uno studio condotto dai ricercatori dell'Università di Washington (UW) e pubblicato il 19 Dicembre sulla rivista scientifica Nature Geoscience conclude che il mercurio rilasciato dalle industrie della Ohio River Valley sta danneggiando il cervello dei bambini di tutto il mondo, in quanto riesce a circolare nella parte più alta dell'atmosfera per “lunghi periodi di tempo” prima di ricadere sulla superficie della terra.
Nell'intervista rilasciata in una conferenza stampa
(https://www.washington.edu/news/articles/upper-atmosphere-facilitates-changes-that-let-mercury-enter-food-chain)
il Dr Seth Lyman, autore dello studio afferma che “il mercurio emesso viene depositato anche lontano dalla fonte di produzione, persino dall'altra parte del globo e potrebbe ritrovarsi dietro la porta di chiunque”.
Il mercurio inoltre, raggiunta sia la parte più alta della troposfera che quella più bassa della stratosfera, viene trasformato in mercurio ossidato, che può depositarsi nell'ecosistema acquatico ed entrare nella catena alimentare. L'alta atmosfera agisce infatti come un reattore chimico che rende il mercurio più stabile e in grado di depositarsi negli ecosistemi: il mercurio ossidato rimane ovunque per ore o addirittura mesi prima di depositarsi sul terreno, dove i batteri provvedono a trasformarlo nel famigerato methyl-mercurio che ritroviamo poi persino nel pesce fresco. Questo metallo pesante è anche una potente neurotossina collegata a molte disabilità dello sviluppo infantile, tra cui autismo, deficit dell'attenzione e iperattività, danni cognitivi e problemi comportamentali. L'esposizione può cominciare in utero ed avere effetti devastanti sulla salute e sulla vita dei bambini.
I risultati di questo studio non tranquillizzano assolutamente le Mamme No al Carbone, anzi le responsabilizzano ancora di più verso tutti i bambini del mondo! Sentiamo dentro di noi il dovere di combattere queste emissioni inquinanti e le loro cause per i nostri figli che vivono e respirano qui, in questo territorio martoriato dall'inquinamento, ma anche per quei bambini cui le centrali a carbone possono far male anche molto lontano da qui
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