7 gennaio 2012

Siamo noi che apparteniamo alla Terra o è la Terra che appartiene a noi?

Immaginiamo un quadrato di una quarantina di chilometri per un altra quarantina di chilometri.
Immaginiamo che in questo quadrato di terra si costruiscano un paio di centrali a carbone, una centrale a metano e un petrolchimico.
Immaginiamo che questa terra dopo decenni di sfruttamento industriale con conseguente inquinamento di falde aria e terreni necessiti di essere bonificata.
E immaginiamo che al posto delle bonifiche arrivino pannelli.
Anzi, immaginiamo che piovano pannelli. E che dunque ettari ed ettari di terre fertili, di quelle che rendevano famosa questa terra per i suoi fioroni, per i pomodori regina, per malvasia negroamaro e susumaniello o per i secolari alberi di ulivo, si ritrovino circondati da vetro cemento e acciaio.
Questo non è la sceneggiatura dell'ultimo film di Dario Argento. Questo non è un film dell'orrore.
In questo fazzoletto di terra che si chiama provincia di Brindisi, il bene comune Terra si è trasformato nel tempo da base per la sussistenza di intere generazioni di persone, da paesaggio bello nella sua semplicità, da teatro di relazioni tra persone a strumento di speculazione.
Come definire altrimenti la pioggia di pannelli su queste terre?
È forse occasione di progresso per la popolazione che vi abita?
È forse opportunità per risolvere la crisi del comparto agricolo?
No. Questa è semplicemente speculazione!
Su questa Terra che ha già dato in termini di produzione energetica, che ha urgente bisogno di rigenerarsi, che necessita di essere bonificata; su questa Terra Regione Puglia, Provincia e Comune di Brindisi hanno dato parere favorevole ad un impianto in Contrada Restinco che coprirà ben 65 ettari.
Questa classe politica ha svenduto e continua a svendere la nostra Terra. È come un pupazzo oscilla dal prodursi in poetiche narrazioni al vaneggiare con moderni paroloni (il marketing territoriale, la filia solis ecc ecc). Allo scempio del fotovoltaico selvaggio rischia di sommarsi l'ennesima speculazione: centinaia di gigantesche pale eoliche stanno per occupare gli ultimi fazzoletti liberi di terra.
Di fronte a questo pesante scenario riaffermiamo la necessità di lavorare sulla cultura dei beni-comuni, cultura capace di contrastare il dilagare “dell'ideologia edonistica del consumo”.
E per fare questo, per dare gambe all'indignazione saremo nelle strade delle città della provincia per informare i nostri concittadini di questo ulteriore scempio e per organizzare una manifestazione presso il megaimpianto in costruzione a Restinco e chiediamo un'immediata moratoria sul fotovoltaico installato nei terreni agricoli.


Pugliantagonista
TerraRossa (Mesagne, San Pancrazio, San Donaci e Francavilla Fontana)
NO AL CARBONE
Brindisi Bene comune
Salute Pubblica
Medicina Democratica
Rifondazione comunista

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