11 settembre 2012

NO COKE: “Ora il Comune detti queste condizioni sull’Aia”

CIVITAVECCHIA – 
E’ ora di dare seguito con i fatti alle dichiarazioni di intenti. Parola del Movimento No coke Alto Lazio che, dopo la presentazione dei 37 punti di criticità ambientale a TVn sollecita l’Amministrazione comunale ad una serie di significative azioni in sede di conferenza dei servizi per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. 


Oltre a pretendere l’ottemperanza delle prescrizioni Via (realizzazione parco serbatoi, allontanamento scarico della pescicoltura, sistema di manipolazione carbone in depressione etc.), condizioni imprescindibile all’esercizio dell’impianto, i no coke chiedono al comune di pretendere altre prescrizioni precise a tutela della salute dei cittadini quali: “Rispetto dei limiti emissivi per il monossido di carbonio (CO), come attesi con l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili e prescritti nel BREF sui grandi impianti di combustione (Large Combustion Plants), di 50 mg/Nm3; utilizzo di carbone con contenuto in zolfo non superiore allo 0,3% come prescritto dall‘art. 6 delle Norme di Attuazione del Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Lazio; rispetto dei flussi di massa come prescritti ed autorizzati con Decreto MAP/2003, con particolare riferimento al quantitativo di carbone utilizzabile, anche al fine di non inficiare la riduzione della centrale da quattro a tre gruppi; rispetto delle ore di funzionamento come autorizzate con Decreto MAP/2003; adeguamento del rendimento dell’impianto a livelli previsti dal BREF LCP e fissati nell’intervallo tra il 43 e il 47%; desecretazione e pubblicazione dei contenuti relativi alla scheda B della documentazione per la richiesta del rinnovo Aia e relativa a ‘Dati e notizie sull’impianto attuale’ comprensiva dei risultati del monitoraggio in continuo delle emissioni al camino”.
Il Movimento ricorda come il mancato rispetto di dette prescrizioni, oltre a configurarsi come violazione delle normative comunitarie, rappresenterebbe “un ulteriore aggravio (con gravi effetti diretti quali aumento proporzionale di ictus, infarti, ischemie, acuzie respiratorie etc) per la già martoriata situazione della salute della popolazione del territorio”.
“Per questo il Sindaco – concludono appellandosi a Pietro Tidei – in coerenza con quanto affermato sin ora ed n qualità di primo responsabile della salute dei cittadini, non potrà esimersi dal presentare dette prescrizioni. Ribadiamo, qualora ce ne fosse bisogno, che non accetteremo la monetizzazione della nostra salute: non possono esistere compensazioni economiche, contributi a pioggia o la sponsorizzazione di qualsivoglia opera, più o meno utile, che possa valere la vita e la salute di anche un singolo cittadino né ripagarci dei danni subiti e di quanto sottratto alla nostra vita, ovvero il diritto di avere un futuro”.

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